Perché il cane non ci ascolta? Forse perché non utilizziamo il linguaggio corretto…

Molti proprietari spesso lamentano il fatto che il cane non ascolta ed in effetti sembrerebbe così se lo vediamo prettamente da un comportamento disatteso a qualcosa che gli stiamo chiedendo; il nostro amico sembra spesso non darci udienza, ignorarci, e sembra addirittura fare le cose per “dispetto” e tutto il contrario di quello che noi vorremmo.

Ma ci siamo mai posti il problema se noi capiamo lui? Siamo in grado di comprendere i mille segnali che ogni giorno ci invia per farci capire i suoi stati d’animo, le sue emozioni e le sue necessità?

Già, perché anche il cane a suo modo parla (nel disperato tentativo di farsi capire purtroppo spesso senza successo) e, a lungo andare, nascono incomprensioni tra il mondo animale e quello umano che possono sfociare in derive comportamentali apparentemente senza motivi compromettendo così una serena convivenza.

Il sempre più crescente atteggiamento di antropomorfizzare il cane (in questo caso sul piano comunicativo) è uno dei motivi che può condurre a queste incomprensioni: ci rivolgiamo a lui con il nostro linguaggio come se stessimo parlando con un pari specie, gli facciamo lunghi discorsi, pretendiamo che lui comprenda qualsiasi cosa noi gli diciamo e se non ubbidisce lo sgridiamo.

Ecco, immaginatevi voi al suo posto, vi trovate in un paese straniero che parla una lingua incomprensibile mai sentita prima, vi parlano velocemente e repentinamente, capite soltanto che si stanno rivolgendo a voi e vi chiedono di fare qualcosa; e voi, pur non comprendendo una parola, provate ad intuire cosa dovete fare, ci provate, ma subito il vostro interlocutore cambia tono ed espressione, capite solo che vi sta sgridando con veemenza allora voi provate a spiegarvi, a giustificarvi nella vostra lingua ma lui non vi capisce e la storia si ripete innescando disagio e tensioni sempre maggiori che alla lunga portano ad una chiusura e alla mancanza di nuovi tentativi di comunicazione.

Beh, molto spesso è quello che succede tra noi ed il nostro amico a 4 zampe!

Imparare a comunicare con il cane è di fondamentale importanza per prevenire le incomprensioni e creare quel legame speciale che ogni proprietario si auspica. 

Come comunicare allora con il nostro amico?

Il linguaggio si divide in tre gruppi:

  • Verbale: costituito dalle parole
  • Paraverbale: costituito dalle intonazioni, dal timbro, dal volume, dalla velocità con cui parliamo
  • Metaverbale: costituito dalla postura del corpo, gesti, ecc.

Abbiamo visto come, utilizzando il solo linguaggio verbale, non riusciamo ad avere una comunicazione efficace ed efficiente con il cane, la sola parola non è sufficiente e risulta troppo complessa per farci capire. Il cane è invece sensibile al linguaggio paraverbale e comprende molto bene il metaverbale se utilizzato correttamente e con coerenza.

Il linguaggio paraverbale è molto efficace, il cane infatti più che sulla parola in sè si concentra sull’intonazione, sul volume ed il timbro che stiamo utilizzando reagendo così agli stimoli che stiamo trasmettendo. Un atteggiamento festoso gli farà capire che siamo felici di quello che sta facendo, uno più serio che non siamo contenti del suo comportamento.

Provate a fare questo esperimento: rivolgetevi a lui con parole insensate e frasi casuali ma utilizzando un tono festoso e gioviale, vedrete che inizierà a scodinzolare compiaciuto di quello che gli state dicendo.

Il linguaggio metaverbale, il più importante di tutti per veicolare un corretto messaggio tra uomo e cane, è quello più difficile da applicare. Non ce ne rendiamo conto ma in ogni istante della nostra vita quando parliamo con una persona siamo soliti gesticolare, cambiare le nostre espressioni facciali, la nostra postura. Se nella vita di tutti i giorni questi atteggiamenti sono ormai assodati e siamo abituati a leggere questi segnali inconsciamente è tutt’altra cosa quando ci rivolgiamo al nostro amico.

Il nostro interlutore a 4 zampe infatti è molto attento e sensibile a questo linguaggio, tanto da andare facilmente in confusione se ci rivolgiamo a lui con posture diverse per trasmettere lo stesso messaggio. Con lui dobbiamo adottare un linguaggio metaverbale chiaro e coerente che lo metta nelle condizioni di non travisare cosa gli stiamo dicendo.

Se vi è capitato di osservare il vostro amico nei momenti di tranquillità, quando magari è nella sua cuccia e sembra stia riposando avrete notato sicuramente quanto tempo passi ad osservare quello che facciamo seguendoci con lo sguardo in ogni nostro movimento: sta “imparando” ed “assimilando” il nostro linguaggio.

Ecco quindi come, per veicolare un messaggio comprensibile, dobbiamo utilizzare corettamente tutti e tre i tipi di linguaggio e dobbiamo a fare in modo che tutti e tre i linguaggi trasmettano le infomazioni in maniera coerente.

Capita molto spesso infatti che con la nostra voce (linguaggio verbale) chiediamo al cane un comportamento che non ha ancora avuto modo di associare alla parola, utilizzando magari un tono minaccioso ed innervositi, (linguaggio paraverbale) sta disattendendo la nostra richiesta, iniziamo a muoverci intorno a lui muovendo le braccia e il busto (linguaggio metaverbale) nel disperato tentativo di farci ascoltare.

Credetemi, in questo caso non è lui che non vi ascolta ma siete voi che lo state mandando in completa confusione e non gli state permettendo di farvi comprendere.

E pensare che sarebbe possibile comunicare con lui utilizzando esclusivamente il linguaggio del corpo senza dire una parola; infatti, come abbiamo già detto, il linguaggio metaverbale è quello che ci può avvicinare di più al suo modo di comunicare in quanto frequentemente utilizzato nei rapporti intraspecifici (cane-cane).

Non dimentichiamo inoltre che il cane sfrutta anche altri canali di comunicazioni tra cui l’olfatto a noi completamente precluso e inaccessibile. Anche in questo caso il nostro “odore” fa la sua parte per una comunicazione efficiente; pur mantenendo una certa coerenza di linguaggio (verbale / paraverbale / metaverbale) può capitare che veniamo traditi dal nostro stesso odore che in quel momento trasmette le nostre reali sensazioni ed il nostro stato d’animo senza alcuna possibilità di controlo da parte nostra.

Ora conosci uno dei motivi del perché il tuo cane non ti ascolta e tende a fare di testa sua.

Come fare allora? E’ importante fin da cucciolo prevedere un percorso educativo che possa impostare una corretta comunicazione interspecifica (uomo-cane) e non lasciare spazio ad incomprensioni.