English Cocker Spaniel – lo conosci davvero?

Ad oggi il Cocker è forse una delle razze meno comprese della  specie canina almeno nei nostri dintorni dove, complice un’ottimo allevamento – purtroppo ormai chiuso –   ha avuto una forte diffusione tra le razze dominanti nella nostra città e zone limitrofe.

La storia di questo splendido cane si perde nei tempi e possiamo trovare diverse versioni più o meno convincenti semplicemente facendo qualche ricerca su internet; infatti lo scopo di questo articolo non è certo quello di elucubrare le solite informazioni sullo standard di razza e di quanto sia dolce e bello, ma di far luce sulla sua vera natura di cane e, una volta compreso chi è veramente l”English Cocker Spaniel di cercare di assecondare e sue attitudini per chi ne possiede uno e di far riflettere chi invece pensa di prenderne uno con sè con la convinzione di sia un peluche da salotto.

Un breve cenno storico lo vedo comunque doveroso, il Cocker prende vita da diversi incroci di Spaniel fino ad ottenere, alla fine del 1800 il capostipite della razza, un Cocker nero (già nero e non fulvo) di nome Obo. Nel 1873 il kennel Club riconobbe la razza e pochi anni  dopo (1902) fu fondato il club di razza che definì lo standard per una corretta selezione.

Quello che forse non tutti si aspettano è che il Cocker è un cane da caccia, già, se consultiamo la classificazione ENCI lo troviamo nel Gruppo 8: Cani da riporto, cani da cerca e cani d’acqua Sezione  2: cani da caccia; del resto il suo nome non lascia dubbi derivando dalla sua specializzazione di cacci che era quella al woodcock gallo di bosco o beccaccia.

Già queste poche righe dovrebbero farci capire con chi abbiamo a che fare, un tipino tosto e attivo che non disdegna le coccole ma che ha pur sempre un’attitudine all’attività venatoria e uno spiccato utilizzo del naso; del resto la memoria di razza non si cancella, la si può mitigare, gestire ed indirizzare ma sarà sempre li pronta a spuntare fuori in ogni buona occasione che gli si presenti.

Vedere lavorare un Cocker nelle prove venatorie è affascinante, segue la pista del selvatico in ogni condizione ed in ogni terreno incurante degli ostacoli e della vegetazione, e comunica al conduttore l’avvicinarsi della preda con il suo repentino movimento della coda che diventa sempre più frenetico man mano che si avvicina. Questo è almeno quello per cui è nato il Cocker Spaniel; può piacervi o meno ma lui è un vero cacciatore!

Poi accadde una cosa inattesa, una di quelle cose che non ti aspetti e che non avresti immaginato potessero cambiare così tanto questa razza, almeno agli occhi umani. Nel 1955 la Walt Disney produce un film di animazione dal titolo Lady and the Tramp, più comunemente conosciuto in Italia come Lilli e il vagabondo e neanche a farlo apposta la protagonista, Lilli, è una dolce cagnolina di Cocker Americano.

Qui potremmo aprire mille parentesi su come l’English Cocker Spaniel fu l’unico a rimetterci visto che l’idea nacque in origine dallo sceneggiatore Joe Grant nel 1937 ispirato dalla sua cagnolina Lady, una Springer Spaniel Inglese che però fu interpretata da un Cocker Americano!  Mah… forse c’è lo zampino dei disegnatori non poi così bravi a rappresentare la razza?!

English Cocker Spaniel

Fatto sta che il film ebbe un grande successo a tal punto da far aumentare vertiginosamente le richieste dell’English Cocker Spaniel in tutta Europa e a dargli quella veste che non gli apparteneva: un cane da salotto, da compagnia, ignorando la sua passione e arrivando a mortificarlo fino a renderlo un peluche.

Oltre al danno “d’immagine” che subirono i Cocker etichettati come cani da compagnia se ne aggiunse un altro ancora peggiore che ancora oggi ci portiamo dietro e che, solo grazie a seri allevatori si è cercato nel tempo di recuperare e mitigare. Lilli, la protagonista del film era di colore fulvo (rossa) e fu proprio su questa caratteristica che la domanda era così elevata da non poter soddisfare la richiesta in tempi brevi.

Da qui allevatori, senza troppi scrupoli, fiutarono l’affare e cavalcarono l’onda della forte richiesta iniziando a “sfornare” cucciolate di Cocker rigorosamente fulvi senza troppa attenzione né alla selezione morfologica né tantomeno a quella caratteriale dando purtroppo inizio ad una generazione di cani mordaci affibbiando così una nuova inevitabile etichetta che  non appartiene al Cocker.

Ad oggi la situazione sembra molto migliorata, la “moda” del Cocker si è affievolita lasciando spazio ad altre razze molto più richieste (che a loro volta stanno subendo selezioni indiscriminate) e questo ha permesso di tornare ad una seria selezione della razza ma non ha contribuito a ridare la vera essenza e dignità che meriterebbe il Cocker.

E’ anche vero che nel tempo l’uomo ha cercato di affinare con maggiore incisività questo cane dando vita, come per altre razze, a due filoni distinti, uno indirizzato ai canoni di bellezza ed uno ad esaltarne le caratteristiche da lavoro; a mio avviso generalizzando i risultati ottenuti si vedono chiaramente sul piano estetico ma non so quanto si possa altrettanto affermare siano avvenuti a livello comportamentale e soprattutto quanto abbiano inciso sulla memoria di razza.

Per chi possiede un Cocker o vorrebbe prenderne uno è giusto sapere che al di la degli occhioni compassionevoli che sa sfruttare benissimo per ottenere quello che vuole e delle lunghe orecchie pendule, così irresistibili, è un cane che ha delle notevoli esigenze  da soddisfare se lo si vuole far vivere felice e appagato.

Tralasciando l’attività venatoria per cui è nato, argomento su cui non voglio alzare polemiche e discussioni tra chi è pro e contro, dobbiamo però inevitabilmente tenere in considerazione questa sua attitudine, il Cocker ha bisogno di sfogarsi, di annusare, seguire tracce, correre ed esplorare. Vive bene tra la le mura di casa a patto di non essere trasformato in un banale soprammobile costretto ad uscire solo per i bisogni fisiologici. E’ un ottimo cavatore di tartufi e per esperienza personale è anche un ottimo compagno di avventure nel Dog trekking attività che gli consente di dare sfogo ai suoi bisogni scaricandosi nella corsa e nell’attività olfattiva.

E’ un cane abbastanza testardo quanto intelligente, è dolce e sensibile, è adatto a stare con i bambini, insomma è un vero compagno con cui convivere a patto che sia ben educato fin da cucciolo e non ci si lasci intenerire da una serie di comportamenti che con astuzia sa mettere in atto per ottenere ciò che vuole. Ci vuole polso (ma non troppo) per poterlo gestire correttamente e continui ripassi, rinforzi dei comandi base, esercizi sull’autocontrollo per non rischiare di farlo scatenare in situazioni non volute. Insomma se gli insegniamo le regole lui saprà seguirle senza deluderci.

Essendo un cane da caccia, se libero, tenderà ad allontanarsi dal proprietario in cerca di piste da seguire o a partire come un razzo alla vista di qualsiasi cosa nuova lo incuriosisca, quindi  è importante un buon insegnamento dell’autocontrollo ma soprattutto un buon richiamo del conduttore.

E’ da tenere in considerazione anche la notevole manutenzione che richiede questa razza che, se non correttamente e periodicamente svolta, fa diventare il suo pelo un groviglio di nodi che nella maggior parte dei casi viene risolto ricorrendo alla tosatura a macchinetta rovinando così irrimediabilmente il suo manto per sempre e trasformandolo da liscio e lucente in una moquette inguardabile che peggiorerà ad ogni tosatura. (vedi l’articolo: La toelettatura del Cocker Spaniel)

Altro punto delicato sono le sue orecchie, belle per quanto delicate. Essendo lunghe e strisciando in terra ogni qualvolta si diletta ad annusare il terreno (quindi praticamente in modo costante) raccolgono ogni sorta di cosa come i migliori robot aspirapolvere oggi in commercio. E’ importante ispezionarle sempre al rientro dalle passeggiate soprattutto nel periodo dei forasacchi sempre per la loro conformazione pendula, nel padiglione auricolare l’aria ha poche possibilità di circolare liberamente, quindi sono molto soggetti alle otiti che però possono essere prevenute ed evitate mantenendo una corretta igiene otologica.

Ok, alcuni di voi staranno già pensando di prevenire questi inconvenienti con qualche paraorecchie alla moda o di evitare che il cane butti giù la testa per annusare il terreno; beh, se amate veramente il vostro Cocker (e il vostro cane in generale, di qualsiasi razza sia) non fategli questo torto!

Insomma… L’English Cocker Spaniel non è per tutti.