La toelettatura del lagotto romagnolo tra miti e legende

Ho deciso di approfondire questo argomento sulla toelettatura del lagotto romagnolo per un motivi fondamentale; cercando in rete notizie su questa razza ho letto testi e opinioni in netto contrasto con la mia esperienza personale sia come toelettatore che come educatore cinofilo.

Prima di affrontare l’argomento però è bene fare qualche accenno alla storia di questo splendido cane e alle sue caratteristiche.

Il lagotto è un cane dalle antiche origini italiane sviluppata a sud del delta del Po, tra il ravennate e le pianure di Comacchio; originariamente nato come cane da riporto in acqua, ad oggi è l’unica razza al mondo specializzata nella ricerca del tartufo. E’ invece abbastanza recente il riconoscimento ufficiale della razza. Tutto ha inizio negli anni 70 quando, ad opera di 4 appassionati cinofili, si inizia ad “epurare” il lagotto dagli accoppiamenti con altre razze che lo avevano in parte compromesso.

Nel 1988 nasce il “Club italiano lagotto”, passo decisivo per portare il lagotto romagnolo al riconoscimento di razza presso la FCI a livello internazionale; successivamente, nel 1991, ci sarà la redazione ufficiale dello standard morfo-funzionale e lo standard morfologico ufficiale ad opera di Antonio Morsiani mentre dovranno passare altri 5 anni per ottenere i commenti allo standard, indispensabile studio di zoognostica canina (cinognostica) applicato alla razza, redatti dal figlio di Antonio, Giovanni Morsiani e pubblicati nel 1996 nel suo libro sul lagotto romagnolo.

Tutto questo per dire che seppur il lagotto era largamente diffuso ed utilizzato da centinaio di anni la razza è stata “fissata” da non più di un trentennio.

La toelettatura del lagotto romagnolo

Ma veniamo ora allo scopo dell’articolo, la toelettatura del lagotto romagnolo introducendo le caratteristiche del manto di questo cane:

  • Pelo riccio dall’aspetto rustico e ruvido
  • Presenza di sottopelo
  • Manto in continua crescita (assenza di muta)

Queste caratteristiche fanno si che il manto del lagotto richieda molta cura ed attenzione pena il facile e costante infeltrimento del manto.

In rete mi è capitato di leggere (anche su siti di allevatori) che sono sufficienti 2 tosature l’anno, anche wikipedia riporta testualmente: “È sufficiente una regolare toelettatura una o due volte l’anno.”

Ora non posso che essere in pieno disaccordo con questa affermazione per molteplici motivi:

  1. In linea di principio nessun cane dovrebbe essere toelettato solo 2 volte l’anno se non altro per un fattore igienico, molti cani ormai condividono i nostri spazi tra le mura domestiche e un’igiene adeguata è essenziale. Anche se il cane vivesse all’aperto è comunque  soggetto a “raccogliere” sporcizia, parassiti e forasacchi che gli renderebbero sicuramente la vita meno piacevole.
  2. Non è sufficiente lavare il Lagotto in casa. Il più delle volte questa abitudine tende a peggiorare notevolmente il manto del cane. Proprio per le caratteristiche del suo pelo – in continua crescita e assenza di muta – se non trattato a dovere con prodotti idonei, scioglimento di nodi e perfetta asciugatura il lavaggio casalingo tenderà ad infeltrire ulteriormente il manto facendo penetrare l’acqua all’interno dei nodi che, se non strecciati e ben asciugati contribuiranno ad ulteriore infeltrimento.
  3. Toelettare il lagotto ogni sei mesi (o peggio, una volta l’anno) significa inevitabilmente ritrovarsi un manto infeltrito e pieno di nodi che non lascia spazio ad alternative se non rasare quasi a zero il pelo (parliamo di 2 o 3mm); l’animale, inoltre, potrebbe incorrere anche in problematiche dovute al clima, rischiando di scottarsi nei mesi più caldi e soffrire il freddo in quelli più rigidi.
  4. Un cane pieno di nodi sarà inevitabilmente esposto a prurito se non a dermatiti che se trascurate comprometteranno l’integrità cutanea della pelle dell’animale.
  5. Ultimo aspetto, ma non meno importante è quello comportamentale. Se il Lagotto sarà sottoposto a toelettatura solo in rari casi avrà sicuramente difficoltà ad adattarsi ed affrontare la situazione in maniera controllata mostrando a seconda dei casi atteggiamenti fortemente remissivi e spaventati o atteggiamenti di aggressività nei confronti di chi lo sta manipolando.

Quindi quale è il giusto compromesso?

Un lagotto romagnolo dovrebbe essere toelettato periodicamente come un qualsiasi altro cane, se ritenete eccessivo portarlo in toelettatura una volta al mese un giusto compromesso potrebbe essere quello di tagliare il pelo almeno ogni tre mesi optando per una misura intermedia che permetta una sufficiente ed integrale copertura della cute. Rimanendo su una lunghezza compresa tra i 9.5mm e i 13mm il vostro cane avrà sempre il manto in ordine e vi consentirà di spazzolarlo in modo più agevole ed efficace oltre ad evitare la formazione di nodi.