Lavare il cane con acqua e aceto: E’ arrivato il momento di sfatare un mito che più volte ho sentito in toelettatura:” io il mio cane lo lavo con acqua e aceto ed è pulitissimo, ma deve essere rigorosamente aceto di mele”.
Vediamo di fare un pochino di chiarezza. Sicuramente l’aceto ha tantissime proprietà: è digestivo, aiuta a eliminare gli odori, è un ottimo anti calcare ma no, non ha nessuna proprietà detergente. Il cane che viene lavato con acqua e aceto avrà sicuramente un buon odore (per chi piace) ma non sarà mai un cane pulito.
Quando compriamo un detergente per noi, o per i nostri bambini, spesso siamo attratti da quelle confezioni su cui viene riportata la dicitura “ph neutro”. Un buon detergente deve pulire senza però aggredire e deve avere un ph compatibile con la nostra pelle. La pelle umana ha una gradazione di ph che va dal 4,2 al 5,6 (quindi un ph leggermente acido).
E il nostro amico peloso? Ebbene sì, anche lui ha un ph che parte da 7 e in alcune specie arriva addirittura a 8 (quindi un ph maggiormente alcalino).
E noi cosa facciamo? Sui nostri cani usiamo l’aceto che ha un ph pari a 2.
Quindi non solo il cane resta comunque sporco ma andiamo ad utilizzare un prodotto con un ph opposto al suo.
Questa pratica è in realtà strettamente collegata ad un’altra leggenda metropolitana: “il cane va lavato il meno possibile per non togliere la sua protezione naturale”.
Bene, affrontiamo anche questo falso mito. Nella pelle del cane, così come nella nostra, si trovano le ghiandole sebacee. Esse producono il sebo (ovvero la misteriosa “protezione naturale”) un liquido biologico che svolge diverse funzioni: questa sostanza, composta prevalentemente da colesterolo e acidi grassi, serve a rendere morbida la pelle e ad idratarla. Serve inoltre a lubrificare e ad ammorbidire i peli.
E’ molto importante perciò la funzione del sebo per mantenere un pelo sano, dato che il manto del cane protegge e isola il corpo dai raggi ultravioletti, dal caldo, dal freddo, dalle punture di insetti e da tutti gli agenti esterni. I prodotti detergente sgrassanti, proprio in virtù di questa proprietà, intaccano e riducono il sebo diminuendo così la funzione che ha il pelo di protettore della cute. Perciò potrebbe anche aver ragione chi vi dice di lavare poco il cane o di farlo una volta all’anno se si utilizzasse un prodotto sgrassante come il detersivo per lavare i piatti o uno shampoo di bassa qualità, perché è vero che il pelo non deve essere sgrassato.
Ad oggi però abbiamo a disposizione prodotti di altissima qualità, studiati per ogni esigenza e per migliorare la salute dei nostri amici a quattro zampe.
Ma quali sono i rischi che si corrono ad usare lo shampoo sbagliato su cane e gatto? Il primo “sintomo”che qualcosa non va è l’insorgere di prurito e dermatiti. Più grave è invece l’abbassamento delle difese naturali della pelle del cane e del gatto. In questo caso diventerà molto più semplice contrarre batteri e funghi. Detto ciò “ogni quanto possiamo lavare il cane?” E’ vero che il bagnetto sicuramente diminuisce il sebo, ma il tempo necessario per ristabilire il giusto equilibrio è due giorni. Ed è per questo che nelle indicazioni degli antiparassitari viene scritto di utilizzarli 2 giorni prima o dopo il bagnetto. In ogni caso si consiglia sempre l’aiuto di un toelettatore, proprio perché il professionista può capire, in base allo stato del pelo, se è sufficiente un bagnetto detergente o se è necessario nutrire il manto e la cute.
Alessandra M.
Nata a Vittorio Veneto il 06 giugno 1988 ha da sempre avuto un profondo amore per gli animali. Dopo aver svolto diversi lavori e aver fatto per anni la volontaria in canile presso l'Enpa di Treviso ha deciso di cambiare vita, trasferirsi in Umbria e inseguire la sua grande passione: la toelettatura. Dopo aver conseguito la qualifica ha iniziato a lavorare autonomamente e a collaborare con diverse toelettature.
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