Alimenti per cani e cardiopatia canina, sedici marchi potrebbero essere associati ad un aumentato del rischio di insufficienza cardiaca.

E’ quanto riportato da Linda Carroll in un articolo pubblicato a luglio 2019 sul sito NBCNews dal titolo FDA names 16 brands of dog food linked to canine heart disease“.

La FDA (Food and Drug Administration) ha condotto uno studio su più di 500 segnalazioni che sembrerebbero collegare alimenti commercializzati come “grain free” (privi di grano) ad un aumento potenziale del rischio di cardiomiopatia dilatativa canina.

Già nel Luglio 2018 la FDA con l’articolo Dog heart disease linked to grain-free food, FDA says aveva diramato un alert sugli alimenti a base di piselli, lenticchie e patate, ma nelle ultime dichiarazioni rilasciate questa volta si fanno i nomi di sedici marchi che sono stati ordinati in base al numero di casi ad essi collegati, che variava da un massimo di 67 a 10:

Acana, Zignature, Taste of the Wild, 4Health, Earthborn Holistic, Blue Buffalo, Nature’s Domain, Fromm, Merrick, California Natural, Natural Balance, Orijen, Nature’s Variety, NutriSource, Nutro, Rachael Ray Nutrish.

La maggior parte delle segnalazioni riguardavano alimenti per cani a secco, ma c’erano anche cibi crudi, semi-umidi e cibi umidi. Lindsay Haake, portavoce della FDA ha dichiarato: 

“Non stiamo dicendo di non usare questi marchi, stiamo solo dicendo ai proprietari di animali domestici di lavorare direttamente con i loro veterinari perché stiamo ancora indagando”.

Reazione invece più decisa da parte dei cardiologi veterinari che hanno dichiarato alla NBC News che non stanno aspettando la conclusione delle indagini della FDA ma starebbero consigliando ai proprietari di smettere di alimentare i propri animali domestici con queste tipologie di prodotti.

La Dott.ssa Anna Gelzer cardiologa veterinaria e professoressa associata presso l’Università della Pennsylvania School of Veterinary Medicine ha dichiarato:

“Quando un cane viene da noi e nel corso dell’anamnesi apprendiamo che segue una dieta priva di cereali, consigliamo di passare subito a una dieta con cereali, non ci sono benefici scientificamente provati nell’alimentazione senza cereali, quindi perché rischiare?”

La Gelzer prosegue: “Se pensate ai lupi, potrebbero ingerire il contenuto di ruminanti su cui predano, quindi sono sicuramente in grado di mangiare grano. Non c’è motivo scientifico per adottare un’alimentazione priva di grano. L’insufficienza cardiaca è un problema noto per le razze più grandi di cani, ha detto Gelzer; le razze più frequentemente segnalate alla FDA per le malattie cardiache erano invece Golden Retriever, meticci e Labrador Retriever. Ma recentemente la condizione ha iniziato a manifestarsi in razze più piccole, che è ciò che ha attirato l’attenzione dei veterinari e alla fine della FDA.”

E ancora dichiara: “…abbiamo iniziato a vedere casi alla fine del 2017 che si sono rivelati insoliti perché erano in razze più piccole come Spring Spaniel e Beagles dove in genere non si manifesta la cardiomiopatia dilatativa canina.

Sapendo che ci sono stati studi che dimostrano che la dieta potrebbe avere un ruolo nello sviluppo delle malattie cardiache nei cani, abbiamo iniziato a fare indagini  sul tipo di alimentazione che i proprietari utilizzavano con i loro cani”.

Alla fine la Gelzer e altri ricercatori scoprirono che c’era un denominatore comune: alimenti per cani senza cereali; i cereali erano stati sostituiti con lenticchie, piselli e ceci.

La Gelzer inoltre prosegue dicendo che non sa come sia iniziata esattamente la tendenza del cibo per animali senza cereali, ma sospetta che abbia avuto a che fare con la domanda dei consumatori per quella che sembrava un’alternativa più sana; ma afferma: “Non è venuto dal lato scientifico”, generalmente quando i cani sviluppano un’allergia alimentare, la causa è una proteina. Pertanto, i veterinari passano spesso a un alimento con una diversa fonte proteica per trattare il problema.

Uno dei maggiori problemi con la cardiopatia canina è che i cani non mostrano sintomi della malattia – letargia, intolleranza all’esercizio fisico, mancanza di respiro – fino a quando non sono molto malati. 

La Gelzer porta l’esempio di clienti che si sono presentati con un cane molto malato a cui è stato diagnosticata la DCM (Canine dilated cardiomyopathy). La famiglia aveva un secondo cane che sembrava sano, ma poiché entrambi stavano mangiando un cibo per cani senza cereali, Gelzer suggerì di portare il secondo cane a controllare.

“Quando abbiamo valutato quel cane, aveva una funzione cardiaca ridotta, ma era ancora subclinico”, il cane non sembrava malato perché era in una fase iniziale.”

La Gelzer non è sicura di quali possano essere i risultati se i cani in una fase iniziale di cardiopatia passassero a un cibo diverso: “Alcuni migliorano quando la dieta viene cambiata, alcuni rimangono gli stessi e mantengono lo status quo con i farmaci e altri muoiono nonostante cambino la dieta e ricevano tutti i farmaci per il cuore che possiamo somministrare”; mentre è chiaro che i proprietari di animali domestici stanno alimentando questi marchi perché “stanno cercando di fare ciò che percepiscono come la cosa giusta per i loro cani.

A meno che il cane non abbia una sensibilità documentata ai cereali, probabilmente non vale la pena rischiare di alimentare il nostro cane con questi prodotti “, ha dichiarato Bruce Kornreich, cardiologo veterinario del dipartimento di scienze cliniche del Veterinary College della Cornell University e direttore associato del Cornell Feline Health Center.

“Quello che non sappiamo è se – gli alimenti – usati in queste diete al posto dei cereali stanno causando il problema”, ha detto Kornreich. “È anche possibile che possa essere una specie di tossina”.

Se un cane mostra sintomi della condizione cardiaca, tra cui diminuzione di energia, tosse o difficoltà respiratorie, la FDA esorta i proprietari a contattare un veterinario il prima possibile.