Organizzare un trekking con il cane – cosa c’è da sapere.

Passeggiare nella natura incontaminata con il proprio cane è un esperienza fantastica che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita.

Se affrontata con il giusto spirito e consapevolezza ci offrirà una reciproca e approfondita conoscenza l’uno dell’altro.

Che si tratti di una uscita di mezza giornata o di un trekking di più giorni dobbiamo sapere come affrontarlo nel modo corretto, camminare insieme al nostro amico non è la stessa cosa che camminare da soli e ci sono alcuni aspetti che dobbiamo per forza di cose tenere in considerazione. In questo articolo cercherò di illustrare tutti gli aspetti da tenere a mente prima di metterci in marcia, alcuni saranno scontati altri forse un po meno.

Non toccheremo la parte riguardante noi bipedi, ci sono centinaia di siti web che trattano il trekking dal punto di vista dell’uomo e su cui potrete trovare molte informazioni utili se siete alle prime armi in questa attività.

Le basi educative.

Per praticare il Dog Trekking il cane deve avere appreso almeno un minimo di disciplina nella condotta al guinzaglio così da non tirare e rendere piacevole le nostre passeggiate. Se si vuole lasciarlo libero, dove consentito, si dovrà avere la certezza che abbia già appreso e consolidato il richiamo così da poterlo gestire in sicurezza e non farlo allontanare troppo da noi.

Pianificare il trekking

Il trekking va pianificato con attenzione tenendo in considerazione lo stato di salute del cane, la sua età, il suo stato fisico, la stagione in cui ci troviamo e le condizioni meteo previste nonché il terreno su cui andremo a muoverci (consistenza – distanza e dislivello). Teniamo inoltre presente che un cane, se lasciato libero durante un escursione, percorrerà almeno il doppio dei nostri km.

Scegliendo quindi il percorso dovremmo essere attenti a valutare con cura che sia adatto al nostro cane e ad altri cani eventualmente presenti nel gruppo. Come per noi un buon allenamento è fondamentale per affrontare lunghe escursioni anche il cane deve essere allenato a camminare per lunghi tratti ed essere in perfetta salute e privo di patologie gravi che potrebbero aggravarsi se sottoposto ad uno sforzo eccessivo.

Ricordiamoci di prestare particolare attenzione a cuccioli e cani anziani per i quali dovrà essere scelto un percorso facile e non troppo lungo, insomma adatto alle loro capacità.

Anche la stagione e le condizioni meteo sono da valutare con estrema attenzione:

  • nei mesi caldi è bene sfruttare le ore più fresche del mattino ed è vivamente sconsigliato percorrere sentieri troppo esposti al sole nelle ore centrali della giornata, si dovranno inoltre prediligere percorsi ombreggiati e, se possibile, lungo corsi d’acqua (torrenti o fiumi) dove il nostro cane avrà modo di rinfrescarsi e di bere. Da evitare assolutamente l’asfalto che nelle giornate più torride può arrivare a temperature molto elevate.
  • nella stagione fredda invece, almeno alle nostre latitudini, non ci sono particolari problemi da affrontare, potremmo imbatterci nella pioggia che però non presenta un problema per un cane sano, se dovessimo scegliere invece di muoverci in un ambiente innevato con temperature rigide dobbiamo tenere in considerazione la razza ed il manto del cane, un Chihuahua o un cane dal manto glabro avranno certamente freddo e devono essere aiutati con appositi cappottini.

Vaccinazioni e antiparassitari

Anche se dovrebbe essere scontato è bene ricordare che il cane deve essere in regola con le vaccinazioni e coperto da un buon antiparassitario per evitare che pulci e zecche possano infestarlo, potrebbe essere utile in questo caso utilizzare anche dei repellenti naturali da applicare prima di ogni uscita sul manto dell’animale così da aumentarne la protezione.

Pronto soccorso

Su questo argomento non c’è molto da dire… ogni escursionista ne dovrebbe essere provvisto e le cose da aggiungere in presenza del nostro 4 zampe non sono molte; personalmente ho inserito nel mio kit di primo soccorso soltanto un apposita crema per i polpastrelli che può tornare utile in diverse situazioni per proteggerli sia dal caldo eccessivo che dal freddo e da terreni particolarmente impervi. Il resto del materiale va più che bene sia per noi che per lui. Quello che invece è importante sapere sono i rischi a cui può andare incontro il cane (colpo di calore, morso di vipera, distorsioni etc), come si riconoscono e come devono essere trattati nell’immediato; argomento che tratteremo in prossimo articolo.

Zone vietate e fauna selvatica

Le zone dell’appennino centrale sono ricche di sentieri da esplorare e posti meravigliosi da scoprire, molte zone appartengono a parchi regionali, nazionali e riserve protette; in questi luoghi bisogna sapersi muovere e conoscere il regolamento che le governa. Quando andiamo ad organizzare un trekking con il cane dobbiamo informarci su cosa possiamo e non possiamo fare. Nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ad esempio l’accesso ai cani è stato regolamentato dividendo il territorio in più zone, è obbligatorio condurlo al guinzaglio e ne è vietato l’accesso su alcuni sentieri che conducono in zone ad alto valore naturalistico come ad esempio la valle del Lago di Pilato.

Per maggiori informazioni potete consultare l’apposita pagina web norme sulla conduzione dei cani – Parco Nazionale Monti Sibillini.

Anche se non ci dovessero essere particolari restrizioni è comunque buona norma rispettare sempre la natura che ci ospita ed in particolare la fauna selvatica che non deve essere disturbata o spaventata dal nostro compagno di avventura. Per fido correte dietro ad un selvatico è un gioco irresistibile, per il selvatico è una lotta per la sopravvivenza. Se decidiamo di tenere il cane libero facciamolo solo se abbiamo la certezza che risponda sempre alle nostre richieste per bloccarlo in caso di necessità; oltre a rispettare la fauna eviteremo che si possa perdersi in un bosco o in un luogo poco familiare nel disperato tentativo di rincorre una preda.

Cura del cane al rientro dal trekking

Una volta terminata la nostra escursione come siamo abituati a disfare lo zaino dovremmo prendere l’abitudine di prenderci cura del nostro compagno di avventure, sopratutto se il manto del nostro cane è lungo e folto va ispezionato con attenzione per verificare che non ci siano forasacchi o altro materiale fastidioso impigliato tra il pelo; di solito una buona spazzola può aiutarci e velocizzare questo lavoro. Sarà una buona occasione anche per verificare la presenza di eventuali parassiti. Se il cane è stato esposto alla pioggia o alla neve andrà asciugato con cura.

Come abbiamo visto organizzare un Trekking con il cane è di certo più laborioso che affrontarlo da solo e richiede maggiori attenzioni, in alcuni casi anche delle rinunce ma è di certo una esperienza coinvolgente che ci costringe ad entrare in contatto stretto con il nostro fedele amico, a comprenderlo meglio e a condividere ore serene e spensierate in sua compagnia.

In questo articolo non ho volutamente trattato l’attrezzatura necessaria per organizzare un trekking con il cane, argomento che andremo ad analizzare in maniera dettagliata in un prossimo post.

Se vuoi approfondire la mia filosofia del Dog Trekking puoi leggere Perchè il Trekking con il cane se invece sei interessato a partecipare alle uscite iscriviti al Gruppo Facebook – BeDog Activity